30 dicembre 2019

da Essere un gatto – Matt Haig

Carla Prina - 1942, composizione-assoluta n°8 , Il mio gatto siamese
da Essere un gatto – Matt Haig

No. Questo era il classico, comunissimo gatto nero, con due occhi, anche se uno, il sinistro, era circondato da una macchia bianca.
«Ciao, gatto» disse Rissa, e si chinò ad accarezzarlo. «Mi piacerebbe tanto un gatto!»
«E perché non ne prendi uno?» domandò Barney.
«Oh, mamma e papà sostengono che sarebbe un po’ rischioso, visto che viviamo sul fiume. Ma io ribatto: ‘Andiamo, gente, i gatti non sono mica stupidi. Stanno in equilibrio sulle balaustre, quindi è improbabile che cadano giù da una barca’».
Barney rimase in piedi mentre Rissa continuava ad accarezzare l’animaletto.
«Come sarebbe bello» osservò Rissa, «starsene tutto il giorno sdraiati a farsi accarezzare da dei giganti, senza un pensiero al mondo!»
A quel punto il gatto guardò Barney, come se si aspettasse una risposta da lui.
«Eh, sì. Davvero».
«Be’, comunque sia, io devo andare, Signor Compleanno» disse Rissa alzandosi. Doveva fare ancora un chilometro abbondante di strada prima di arrivare a casa, ma non era un problema. A Rissa piaceva camminare. «Papà mi aspetta nel suo orticello per raccogliere delle verdure da cucinare al curry. Cibo vegetariano, naturalmente. Ma, se per caso tu non avessi niente di meglio da fare che ascoltare mio padre cantare vecchie canzonette, sei invitato. È stonatissimo».

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