opera di Luigi Guerricchio
da Un amore – Dino Buzzati
Fino a che la tregua cessò e, fermatasi la macchina nella galleria delle carrozze alla stazione centrale di Milano, lei discese, sperduta e tesa, cercando con gli occhi un facchino che le portasse le valige. Poi si volse: «Dammi il tuo indirizzo».
«Perché?»
«Ti manderò una cartolina.»
Tassì urgevano alle spalle, strepitando. Lui ripartì, la intravide un’ultima volta, di schiena, che entrava nella biglietteria col suo passo fermo sicuro e disdegnoso di ballerina. Ma partiva veramente?
Fino a che la tregua cessò e, fermatasi la macchina nella galleria delle carrozze alla stazione centrale di Milano, lei discese, sperduta e tesa, cercando con gli occhi un facchino che le portasse le valige. Poi si volse: «Dammi il tuo indirizzo».
«Perché?»
«Ti manderò una cartolina.»
Tassì urgevano alle spalle, strepitando. Lui ripartì, la intravide un’ultima volta, di schiena, che entrava nella biglietteria col suo passo fermo sicuro e disdegnoso di ballerina. Ma partiva veramente?
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