28 gennaio 2021

I fili del telegrafo – Marina Cvetaeva

 Annibale Carracci - Trionfo di Bacco e Arianna, 1598, affresco, Galleria Farnese, Roma
I fili del telegrafo – Marina Cvetaeva

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Per dirti che… Ma in righe , in rime
soffocate… Spazio al cuore!
Per tanta disgrazia, temo
Non basterà tutto Racine!
“Tutti piangevano, e se duole il sangue…
Tutti piangevano, e se la serpe tra le rose…”
Ma c’era un solo Ippolito per Fedra!
Solo Teseo piangeva Arianna!

Tortura! Né rive né pietre
miliari ! Né cifre per contare:
in te io perdo tutti
i mai – ovunque, sempre – stati!

E in cosa sperare se anche l’aria
tutta di te è imbevuta?
Se è Nasso ormai il mio scheletro!
E il sangue nelle vene – Stige!

Tutto l’invano è in me! Lo vedo
ad occhi chiusi: senza fondo!
Anche la data mente…
“Abbando-
Ma non sono Arianna io, mai
- nata!”

Oh, per quali città, quali mari
cercarti (tu invisibile – io cieca!)
Ai fili affido gli addii, la fronte
Al palo – piango.

traduzione di Serena Vitale
da Marina Cvetaeva, Dopo la Russia, a cura di Serena Vitale
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti


 

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