2 settembre 2015

Invocazione dolente - Laureano Alban

foto di Sivano Ruffini - fotocommunity.it

Invocazione dolente - Laureano Alban

Il dolore è sempre
maggiore dell'uomo,
e ciò nonostante deve

entrargli nel cuore.
(Vladimir Holan)


Padre, come mi sta mancando
la tua forma di cadere,
la tua parcella di paura
e questa ragione senza tregua d'essere villaggio
che sale dai tuoi occhi alla notte.

Come sanno d'erba deposta
il tuo nome senza città,
le reti screpolate delle tue mani.

Io, in solitario, ti dichiaro eroe,
ti nomino capitano delle dolcezze
smarrite e dolenti della terra,
ti abbraccio con la fretta dell'assenza,
e chiedo il tuo dolore, la tua piaga, il cieco
dono d'essere uomo rotto che mi manca.

Ho bisogno di cadere come cadesti
nella lenta atmosfera senza canti.
Ruotare sopra la terra
sotto i colpi continui
di cui nessuno conosce l'artefice.

E tacere, tacere
sotto la certezza della furia.

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