26 maggio 2019

Il ritorno del nativo - Amiri Baraka

Carlo Carrà - San Giacomo di Varallo - 1924
Il ritorno del nativo - Amiri Baraka

Il vizioso modernismo
è Harlem. Il botto fragrante.
Così viziosa.
Puoi tu resistere a tanta bellezza?
Così violenta e volubile.
Sono ormai così numerosi gli alberi,
che ammiccano nudi. Le donne
con sguardo penetrante sono in amore
con se stesse. Il cielo siede vigile
sopra di noi. Urlando per noi.
Non piove.
Il sole, caldo purificato sole
che ci guida sotto di lui.

Il punto, e il luogo
voluto dai neri. Il loro pesante Egitto.
(La misteriosa parola) Le loro menti, la mia,
la nera speranza scavata. Nel tempo.
Noi che scivoliamo nella sofferenza o in troppa
gioia. C’è così tanto amore
per noi. Ovunque, c’è troppo
di quello che vogliamo. Puoi cantare
te stesso, la tua vita, il tuo posto
nella fervida Terra.
E guardare i sassi
i cuori, e il gentile ronzio
del senso. Ogni cosa, dalla vita
che abbiamo all’amore ci corrisponde
in questo mondo.
Dove sempre possiamo
guardarci dentro. E soffrire
in gioia, con queste vite nostre
tanto domestiche.

Traduzione di Reginaldo Cerolini

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