14 luglio 2020

da “Un amore” – Dino Buzzati



dipinto di Gaetane Dion
da “Un amore” – Dino Buzzati

Cerca sulla guida la via Sormani. “Corso Garibaldi terza a destra” legge “per vicolo del Fossetto” strano, proprio il budello dove due anni prima quella sera aveva visto sparire la tipa impressionante di stampo spagnolo. Che poi credette essere la Laide. Ma la Laide gli aveva garantito di non esserci mai stata.
Sono le undici e un quarto. E stasera Laide gli ha detto che verso le dieci andava a trovare la zia. Il bisogno di sapere, di vedere. Forse ha bevuto troppo, non lo spaventa ciò che qualche ora prima lo avrebbe sgomentato, l’idea di presentarsi di persona all’ospizio e di chiedere di lei, il rischio di trovarsi in una situazione esageratamente imbarazzante, o di fare imbestialire la Laide, lui lo sa, sono proprio le cose che la feriscono di più, quel voler mettere il naso nelle cose sue private, di indagare, quel dimostrare una completa sfiducia.
Ha deciso d’andare, tutta la rabbia accumulata in tanti mesi di inquietudini e di attese, sì, deve essere ubriaco, perfino la strada dove abita gli sembra in certo modo deformata, con case che in tanti anni non hai mai visto, anche la macchina si muove con una curiosa souplesse, sembra che anticipi, nelle frenate e nelle curve, i suoi desideri.

Nessun commento:

Posta un commento