11 maggio 2015

Poesia invece di una lettera - Weldon Kess

opera di Jean-Baptiste Desprest
 Poesia invece di una lettera - Weldon Kess 

Afferrando il nulla in un turbine di foglie
qui in questo paese dalla faccia di fumo, in rovina,
ti penso al di là del continente,
che metti alla prova il sorriso maturato in catastrofe
e splendidamente pronta adesso per la morte.

La promessa frusta del nostro lascito
è abitudine adesso; quell’altro anno s’è fatto inverno
mentre contemplavamo i frammenti di un mondo
che cadeva sfatto come un bouquet malato,
mancandone l’odore, anche se il nome dato al tempo
fu sufficiente. Conosciamo quell’odore adesso,
credo, bene fin dove è sicuro conoscerlo.
E persino mentre sono sulle scale augurandoti fortuna,
riempie i portici e le strade, mentre questo vento rancido
soffia per le tue stanze sfitte.

Che venti più rancidi possano soffiare non si può dire,
né indovinare. Quello di stasera soffia nella testa,
e ogni sillaba è falsa, secca.
Buonanotte, buonanotte. Agli sconosciuti, a una strada vuota.

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