11 maggio 2015

Ragazza a mezzanotte - Weldon Kess

Amanti al chiaro di luna - Marc Chagall
 Ragazza a mezzanotte - Weldon Kess

Poi cammina avanti e indietro, o rigirati nel letto
mentre i proiettili, freddi, ciechi, sibilano a ritroso dal centro del bersaglio,
e di’: “Non rifarò quel sogno. Non sognerò
sussurri da tempo consumati che svaniscono per i corridoi
che attraversano palazzi che non ho mai conosciuto;
lo schiocco dei guanti di gomma; il bimbo alto, cieco,
che grida il mio nome; le lenzuola macchiate
di un’altra ragazza. E poi una campana cupa,
che risuona dentro le ombre al freddo,
disturba lo schermo che è la mia testa nel sonno.

—Il tuo volto non è mai sereno. Rimani sempre
su soglie carbone, al buio. Parte del tuo volto
è scomparso. Dici ‘Solo farla finita con questo accidenti di mondo.
Nebbie contagiose calano. Cristo, potremmo morire
come a volte fanno i cervi, le corna impigliate,
marcendo nella neve’.
……………………………….E io non posso mai parlare.
Ma ti ho mai detto la verità?
Non me la sono cercata; una nuova malattia si fa strada.
Voglio le tue labbra sulle mie labbra, la tua bocca
sui miei seni, ancora, ancora, ancora, ancora;
voglio il mattino ricolmo di sole.

Ma devo sognare ancora una volta le città bruciate,
legno consunto, e silenzio lungo i moli.
L’amore è la camera di un malato dal tetto mezzo sfatto
dove le notti cadono in pioggia ininterrotta.
Cuore, cuore. Io non vivo. La menzogna di pace
riecheggia senza scopo; gli orologi sono morti.
Ciò che abbiamo avuto non lo riavremo mai”.

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