15 dicembre 2018

Sotto stretta sorveglianza - Di Vittorio Nel Casellario Politico centrale

 Sotto stretta sorveglianza - Di Vittorio Nel Casellario Politico centrale
«Ci sono due modi possibili di leggere e interpretare questa imponente mole di documenti, introdotti e annotati con ammirevole cura da Francesco Giasi, Fabrizio Loreto e Maria Luisa Righi: due modi che in realtà si debbono integrare a vicenda», scrive Aldo Agosti nella sua prefazione. Le carte provenienti dal fascicolo di Giuseppe Di Vittorio nel Casellario politico centrale da un lato forniscono tanti preziosi tasselli per la costruzione di una biografia del sindacalista pugliese che, dai primi passi mossi nella nativa Cerignola nel 1911 sino alla sua liberazione dal confino a Ventotene, nel 1943, si snoda per oltre trent'anni. Dall'altra vi si può leggere l'evoluzione delle politiche repressive dello Stato, liberale prima, fascista poi. Finalizzate al controllo dei «sovversivi» e alla loro cattura quando perseguiti dall'autorità giudiziaria, le carte del Ministero dell'Interno debbono essere ovviamente «interpretate» e lette nel loro contesto storico. Per questa al lettore sono proposte nove tappe della biografia politica di Giuseppe Di Vittorio sino al 1943, illustrate da altrettante introduzioni. Inoltre, i documenti - corrispondenza, appunti, note della polizia politica, lettere delle ambasciate, dei prefetti, delazioni di spie e infiltrati, materiale sequestrato - sono riccamente annotati per chiarire episodi, luoghi e, soprattutto, chi sono le centinaia di personaggi citati nei documenti me Di Vittorio incontrò nella sua lunga attività: contadini e sindacalisti, socialisti e comunisti, repubblicani e giellisti, liberali e anarchici, avversari politici e persone amatissime, dirigenti e semplici militanti.

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