Ernesto Treccani - Maternità 1980 Olio su tela cm. 70×50
da Poesia di volti – Walt Whitman
(...)
Questo volto è una scialuppa di salvataggio,
Questo è il volto barbuto che comanda, che non chiede sconti a nessuno,
Questo volto è un frutto succoso, pronto per essere mangiato,
Questo volto di ragazzo sano e onesto è l’immagine di tutto ciò che è buono.
Questi volti sono una testimonianza, svegli o addormentati che siano,
Mostrano la loro discendenza da Dio stesso.
Non escludo nessuno dalle parole che ho pronunciato – rossi, bianchi, neri, portano tutti a Dio,
È in ogni casa il germe, che si schiuderà dopo mille anni.
Macchie e crepe alle finestre non mi disturbano,
Alti e preparati stanno lì dietro e mi fanno segno,
Io leggo la promessa e attendo paziente.
Questo è il volto di un giglio sbocciato,
Che parla all’uomo dai fianchi snelli, in giardino, vicino allo steccato,
E, vieni qui, gli grida arrossendo – vieni vicino a me, uomo dai fianchi snelli, e dammi l’indice e il
pollice,
Stammi vicino che io possa sollevarmi, più in alto possibile, accanto a te,
Colmami di miele trasparente, chinati su di me,
Strofinami la tua ispida barba, strofinamela sulle spalle e sul seno.
L’antico volto della madre di molti figli!
Tacete! Sono proprio soddisfatto.
Lento s’attarda il fumo nel giorno del Signore,
S’impiglia leggero sul filare degli alberi lungo lo steccato,
S’impiglia sottile sul sassofrasso, sul ciliegio selvatico e nei rovi lì sotto.
(...)
Trad. Igina Tattoni
Questo volto è una scialuppa di salvataggio,
Questo è il volto barbuto che comanda, che non chiede sconti a nessuno,
Questo volto è un frutto succoso, pronto per essere mangiato,
Questo volto di ragazzo sano e onesto è l’immagine di tutto ciò che è buono.
Questi volti sono una testimonianza, svegli o addormentati che siano,
Mostrano la loro discendenza da Dio stesso.
Non escludo nessuno dalle parole che ho pronunciato – rossi, bianchi, neri, portano tutti a Dio,
È in ogni casa il germe, che si schiuderà dopo mille anni.
Macchie e crepe alle finestre non mi disturbano,
Alti e preparati stanno lì dietro e mi fanno segno,
Io leggo la promessa e attendo paziente.
Questo è il volto di un giglio sbocciato,
Che parla all’uomo dai fianchi snelli, in giardino, vicino allo steccato,
E, vieni qui, gli grida arrossendo – vieni vicino a me, uomo dai fianchi snelli, e dammi l’indice e il
pollice,
Stammi vicino che io possa sollevarmi, più in alto possibile, accanto a te,
Colmami di miele trasparente, chinati su di me,
Strofinami la tua ispida barba, strofinamela sulle spalle e sul seno.
L’antico volto della madre di molti figli!
Tacete! Sono proprio soddisfatto.
Lento s’attarda il fumo nel giorno del Signore,
S’impiglia leggero sul filare degli alberi lungo lo steccato,
S’impiglia sottile sul sassofrasso, sul ciliegio selvatico e nei rovi lì sotto.
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Trad. Igina Tattoni
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