5 luglio 2020

Una pecorella – Nené Giorgadze



Peter paul Rubens - Il Ratto delle figlie di Leucippo, 1617-1618, olio su tela, 224 x 211 cm, Alte Pinakothek Monaco di Baviera
Una pecorella – Nené Giorgadze

Di notte mi trasformo in una pecorella scomparsa,
che dovevano sgozzare e mangiare.
Affilato il coltello.,
entri nel fienile.
Cominci a cerarmi.
Nell’oscurità boschiva di mezzanotte
l’unico lampione è il tuo occhio aguzzo.
All’alba mi trovi su un burrone,
a belare, a vacillare inerme sulle quattro zampe.
Ti avvicini.
Qui c’è una roccia ripida, possiamo entrambi precipitare bell’abisso.
Ma tu rischi, perché ami troppo la carne di agnello.
Mi trascini a fatica e, mischiandoci col fango,
rotoliamo, sporcandoci l’un l’altra nel tremolio della notte…
Al ritorno, mi trascini con una corda al macello.
Con le ultime forze, belando, ti grido
che non sono una pecora, ma una donna.
Ma tu non comprendi la mia lingua.
Con un solo movimento affondi abilmente il coltello nel corpo,
e la mia lana bianca si tinge di rosso sangue.
Ti asciughi le mani
e di soppiatto mi lanci nuovamente uno sguardo.
Al posto della pecora che hai salvato
c’è una donna sventrata che si dissangua.

Traduzione di Paolo Galvagni
Nené Giorgadze
L’uomo sull’etichetta dello shampoo a cura di Paolo Galvagni
“Poesia” n. 335, marzo 2018. Crocetti Editore

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