10 dicembre 2014

Era l'autunno dell'uva – Pablo Neruda

Ricci Sebastiano - Venere, Cupido e satiro

Era l'autunno dell'uva – Pablo Neruda

Era l'autunno dell'uva.
Tremava la pergola numerosa.
I grappoli bianchi, velati,
coprivano di rugiada le sue dolci dita,
e la nera uva riempiva
le sue piccole mammelle, colme
di un segreto fiume rotondo.
Il padrone di casa, artigiano
da magro volto, mi leggeva
il pallido libro terrestre
dei giorni crepuscolari.
La sua bontà conosceva il frutto,
il ramo vitale e il lavoro
della potatura che lascia all'albero
la sua nuda forma di coppa.
Con i cavalli conversava
come con immensi bambini: venivano
dietro lui cinque gatti
e i cani di quella casa,
gli uni inarcati e lenti,
gli altri correndo pazzamente
sotto i freddi alberi di pesco.
Egli conosceva ogni ramo,
ogni cicatrice degli alberi,
e la sua voce antica m’insegnava
accarezzando i cavalli.

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