11 maggio 2015

Madrigale d'estate - Federico Garcia Lorca

Julio Romero de Torres - Portrait of a Woman
Madrigale d'estate - Federico Garcia Lorca

Unisci la rossa tua bocca alla mia,
o Estrella gitana!
Sotto l'ora solare del mezzogiorno

morderò la Mela.

Fra i verdi ulivi della collina
c'è una torre moresca,
colore della tua carne agreste
che sa di miele e d'aurora.

Mi offri nel tuo corpo ardente
il divino nutrimento
che dà fiori al ruscello quieto
e stelle al vento.

Come ti donasti a me, luce bruna?
perché mi desti pieni
d'amore il sesso di giglio
e la sonorità dei tuoi seni?
...
Perché non hai preferito ai miei lamenti
le cosce sudate
di un San Cristoforo contadino
pesanti in amore e belle?

Danaide del piacere sei con me.
Femminile Silvano.
I tuoi baci odorano come il grano
secco dall'estate.

Oscurami la vista col tu canto.
Sciogli la tua chioma
dispiegata e solenne come un manto
d'ombra sopra i prati.

Dipingi con la bocca insanguinata
un cielo d'amore,
su un fondo di carne, la stella
violetta del dolore.

Prigioniero è il mio cavallo Andaluso
dei tuoi occhi aperti,
e volerà desolato e assorto
quando li vedrà morti.

Se tu non m'amassi t'amerei
per il tuo sguardo cupo
come l'allodola ama il giorno nuovo
per la rugiada.

Unisci la rossa tua bocca alla mia,
o Estrella gitana!
Lasciami sotto il giorno chiaro
consumare la mela.

 

Nessun commento:

Posta un commento