6 marzo 2017

Andromaca – Enzo Montano

Il corpo di Ettore riportato a Troia, sarcofago romano, 180-200 d.C., 
Parigi, Museo del Louvre, dalla collezione Borghese.
Andromaca – Enzo Montano
                      Andromaque, je pense à vous! Ce petit fleuve,
                      Pauvre et triste miroir où jadis resplendit
                      L'immense majesté de vos douleurs de veuve,

                      Ce Simoïs menteur qui par vos pleurs grandit
                      (...)

                      Charles Baudelaire – Il cigno

Attimi rubati alla precarietà dell’imminente
morte che aleggia tra i clangori oltre le mura.
Condannata alla costrizione della serenità
di Consolatrice del principe eroe e guerriero.

Non è permesso agli eroi amenità romantiche
non è dato concedersi al dolore e al pianto
né alla madre attenta né alla fedele sposa
che dissimula la contrizione per l’attimo finale.

Il mio presente è rimpiangere ciò che è stato
sposa del principe sconfitto. Ucciso dalla furia
mai placata anche mio padre, sette miei fratelli
e crudele mi portò via anche il figlioletto,
infine di tutta la gloriosa Troia ne fece strame.

Quante volte ho invidiato Penelope
lei in attesa per vent’anni in casa sua
io in guerra per dieci nella mia e dopo schiava
e sposa di sconosciuti a cottimo
col ricordo di Ettore dilaniato sotto le mura.

Il mio dolore è l’espiazione di ciò che sono stata
condanna insopportabile ed eterna
né mi consola l’essere madre di tutti gli esiliato
o la ricomposizione di mito e storia
alla scoperta della vera esistenza della
mia bella città sullo Scamandro: Ilio la mitica.

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