Come
mai accade spesso
in
sogno
di
guardare a cuore in gola
l’abisso,
il
ponte di corda
che
oscilla
nel
vento tagliente,
la
caduta fatale
come un
cero che brucia
un’aureola
di ali
quando
lieve sull’acqua
io
passo oltre
campi
fioriti
dove
mucche pascolano,
io le
accarezzo ai fianchi,
respiro
il trifoglio ruminato,
il
cinghiale dimenticato,
che
ansima, che sbuffa,
lo
sento appena,
dall’altra
parte
e
l’errore è una scena
che
molesta l’infanzia:
pioggia,
un motore stonato
l’uomo
di colpo steso largo
sul
selciato
che gli
cola il cervello,
le
ruote della moto
vorticanti
mentre
una chiazza d’olio fa l’arcobaleno
con la
benzina
Traduzione
di Silvia Bre
Da
“Poesia” n. 296, settembre 2014.
Crocetti Editore
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