16 novembre 2017

Mosè – Enzo Montano

Mosè - Michelangelo Buonarroti, 1513-1515 circa e 1542, marmo, 335 cm. Basilica di San Pietro in Vincoli
Mosè – Enzo Montano

(davanti al Mosè di Michelangelo)

La figlia del faraone le disse: “Porta con te questo bambino e allattalo per me; io ti darò un salario”. La donna prese il bambino e lo allattò. Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli divenne un figlio per lei ed ella lo chiamò Mosè, dicendo: “Io l'ho salvato dalle acque!”.
Esodo

Impassibile custode delle Tavole,
imponente, severo, austero.
Eri così nel blocco oppure
sei merito del Genio di bellezza?
Le appendici sulla testa un mistero,
le braccia possenti sulle Sacre Regole,
la mano sulla barba fatta col pennello,
segno di meditazione e dubbi,
le gambe muscolose a ricordo del profeta.
Lo sguardo lungo e terribile,
distolto dai nuovi pagani,
sprofonda nella storia
degli uomini e della tua, Mosè.
Ti osservo e vedo fremere i tuoi
muscoli, nelle vene il sangue fluisce,
e nel silenzio cerco la voce del tuo cuore.
Eri già vivo nell’enorme blocco bianco,
o vivi da cinquecento anni?
Il Genio ha dato a te la vita,
al mondo la bellezza perfetta fino
alla commozione e al pianto.
Parlami Mosè dimmi qualcosa,
va bene anche un rimprovero.

Perché non Parli?
 

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