19 novembre 2017

Tadeusz Kubiak - Nell’inferno dei colori

Amedeo Modigliani - Ritratto di Jeanne Hebuteme con grande cappello, 1918
Tadeusz Kubiak - Nell’inferno dei colori

Modigliani. Questo cupo ubriacone e drogato.
Con la vita come sabbia sparsa. Nessuno conosceva il diagramma
della corrente elettrica del suo cuore. I tagli

dell’elettrocardiogramma. Nessuno aveva radiografato i polmoni.
Espulso dal grembo. Messo alla porta.
Fuori dalla classe. Italiano. Ebreo. Francese. Selvaggio che divora
se stesso. Che farfuglia sull’antenato Spinoza
maledetto dai rabbini. Strano che lo sapesse.
Non sapendo chi siede sul trono papale.
Non sapendo chi scalda la poltrona presidenziale.
Chi paga i quadri. Chi paga il verde assenzio.
L’anice e l’alcol.
Modigliani. Bellini degli angeli caduti.
Denudati dai fianchi lattei fino alla collana
di corallo. Questo intruso ovunque e fra tutti.
Questo ladro che si vende per cinque franchi.
Modi! Mille dollari a un’asta a Londra!
Modi! Modi! Investimento in quadri come in banca!
Un grosso affare. Una mela d’oro! Business!
Nel trentaseesimo anno di vita fuori dalla vita.
Steso sui cavalletti. Modi. Stremato
nell’inferno dei colori. In quell’unica
vera patria.


Traduzione di Paolo Statuti

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