7 luglio 2020

da Un amore – Dino Buzzati



dipinro di Viktor Sheleg
da Un amore – Dino Buzzati

Una trama lenta di sogni, un estenuato torpore, un silenzio, vago rombo di vita lontana, fuga dei pensieri abbandonati a sé giù per i nascondigli del passato nella notte calda di giugno. Antonio esce lentamente da una valle senza nome popolata da guglie a forma d’albero, si ritrova nel suo letto, a poco a poco si ricorda, apre gli occhi per vedere. Dalle finestre spalancate il riverbero dei lampioni al neon battono e si allungano in strisce sghembe sul soffitto, intersecandosi, e perciò si distinguono le cose.
Accanto a Antonio, lei dorme. Completamente nuda, giace supina, le braccia incrociate sul petto come la principessa dei faraoni, da una parte e dall’altra le mani gentili seguendo in abbandono la lieve curva del petto e i palpiti lenti del respiro. È un sonno totale senza riserve come quello delle bestioline ma la perfezione della posa e l’espressione della faccia serena e pura danno a lui un sottile struggimento per un motivo che non sa capire, c’è dentro l’innocenza, la giovinezza, la fatalità, il peccato, il tempo che passa e che divora.

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