20 giugno 2015

Conchiglia - Martin Reints

Conchiglia - Martin Reints

Ora che i tuoi piedi sono diventati freddi
il collo dei tuoi piedi, le tue caviglie, i tuoi stinchi
ora che spegni la televisione
e che il tuo sguardo va lungo i mobili
ora ti accorgi della corrente che tira
sul pavimento, che già da chissà quanto
sta tirando e che viene
a ricordarti te stessa, in questa casa
dalla conchiglia nella libreria
si dispiega in alto il respiro di Tritone
e in quel respiro: il crepuscolo di un soliloquio,
senza lamento, senza gioia
racconto destinato a chi, se non a te:
di tempi lontani, spiagge antiche nel vento
vento su stelle di mare e flauti da suonare con le narici, lungo
un giroscopio dimenticato che canta sull’orlo di un bicchiere,
su chiavi del soffitto e chiavi di,
sì, di che cosa?
e tu stai con la conchiglia all’orecchio
come ti è stato mostrato una volta
e ti rovescia soffiando e
grida e grida: non far cadere!


Traduzione: Franco Paris

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