21 giugno 2015

Il musicista - Janine Pommy Vega

Wynton Marsalis - foto di Antonio Guidi
Il musicista - Janine Pommy Vega


Ora che hai disceso le scale,
trascinando la tua ombra
e la musica che lasciasti viva nell’aria
è silente, spengo le luci,
come la madre attenta alla bambina
che porta dentro.
Il nostro piccolo banchetto è stato smontato e mangiato
e gli armadi conservano di nuovo
il formaggio e le olive
Le lampade sono calde nella stanza
al riparo e tu cammini
per la strada umida, la nebbia sui lampioni
le tue scarpe scricchiolano nel silenzio.
Penso alla gioia che porti,
alla tua vita illuminata con la persistenza
del ritmo, penso al tuo profilo,
mentre ridi con i musicisti dell’orchestra,
e in quel momento è come se dicessi:
non esiste altro tempo che il presente
non esiste altro amore che la musica
nessun impulso se non le tue mani
dentro lei,
che fanno eco sulle scale a chiocciola
dove nessuna ombra sfiora il tuo volto,
nessuna ombra sfiora il tuo volto.
Angelo è un corpo di luce.
La tua faccia illuminata, il tuo dito mancante,
la tua risata, il tuo taglio di capelli afro.
Le impronte digitali della tua persona
sono righi di un brano di musica
che si estende fino all’orizzonte,
e staccato, ritorna,
e tu sei il danzatore
sulla pagina, vivo nell’aria
dove nessuna ombra sfiora il tuo volto,
nessuna ombra sfiora il tuo volto.

Traduzione Raffaella Marzano

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