25 novembre 2016

L’altra paura - Ghiannis Ritsos

foto da flickr
L’altra paura - Ghiannis Ritsos

Combatterono bene le vecchie paure, senza chinare il capo.
Celle oscure, esilii, carceri. Alla vigilia dell’esecuzione,
Ghiorghis
lasciò una lettera per sua madre: “Non piangere.
Muoio in piedi. Non scordarti di salutare
i monti, gli uccelli, gli alberi”. Alexis
disegnò una falce e martello sulla parete della sua cella
e scrissero sotto il suo nome. Gli altri
cantavano e ballavano davanti ai fucili.
Combatterono bene le vecchie paure. Ma questa paura
è silenziosa. Neanche un fiato. Avversaria invisibile,
non ti percuote sulla nuca con la mazza, non bestemmia,
non estrae la pistola. Invisibile. Si limita ad aspettare.
Dunque, devono preparare il loro ultimo vestito
con calma e dignità, - scarpe nere, calze nere,
abito nero, un garofano rosso all’occhiello
in ricordo di quei giorni, di quelle paure vinte.

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