14 agosto 2017

Grafico della petenera – Federico Garcia Lorca

Photographer Jan Masny

Grafico della petenera – Federico Garcia Lorca

a Eugenio Montes

CAMPANA
Bordone

Sulla torre
gialla,
suona a morto una campana.

Sopra il vento
giallo,
si aprono gli scampanii.

Sulla torre
gialla,
cessa la campana.

Il vento con la polvere
forma prue d’argento.

SENTIERO

Cento cavalieri a lutto,
dove andranno
nel cielo stagnante
dell’aranceto?
Né a Cordova né a Siviglia
Arriveranno.
Né a Granada che sospira
per il mare.
Quei cavalli insonnoliti
li condurranno,
al labirinto della croci
dove tremano i canti.
Con sette ahi conficcati,
dove andranno
i cento cavalieri andalusi
dell’aranceto?

LESEI CORDE

Fa piangere
i sogni, la chitarra.
I singhiozzi delle anime
perdute
escono dalla sua bocca
rotonda.
E come la tarantola
tesse una grande stella
per cacciare i sospiri,
che fluttuano nella sua
nera cisterna di legno.

DANZA
Nell’orto della petenera

Nella notte dell’orto,
sei gitane,
vestite di bianco,
ballano.

Nella notte dell’orto,
incoronate,
con rose di carta e mazzetti
di gelsomini.

Nella notte dell’orto,
con denti di madreperla
scrivono l’ombra
bruciata.

E nella notte dell’orto,
le loro ombre s’allungano
e arrivano fino al cielo
violacee.

MORTE DELLA PETENERA

Nella bianca casa muore
la perdizione degli uomini.

Cento puledre che caracollano.
I loro cavalieri sono morti.

E sotto le tremolanti
stelle di lanterne,
freme la gonna di morire
tra le sue cosce di rame.

Cento puledre che caracollano.
I loro cavalieri sono morti.

Lunghe ombre affilate
vengono dal fosco orizzonte
e il bordone d’una chitarra
si spezza.

Cento puledre che caracollano.
I loro cavalieri sono morti.

INTERLUDIO

Ahi, petenera gitana!
Ahiahi petenera!
Non ebbero le tue esequie
bambine buone.
Bambine che danno a Cristo morto
le loro ciocche,
e portano bianche mantiglie
per le feste.
Alle tue esequie ci fu gente
sinistra.
Gente con il cuore
nella testa,
che ti seguì piangendo
per le viuzze.
Ahi, petenera gitana!
Ahiahi petenera!

DE PROFUNDIS

I cento innamorati
dormono per sempre
sotto la terra secca.
L’Andalusia ha
lunghi sentieri rossi.
Cordova, olivi verdi
dove porre cento croci
a ricordarli.
I cento innamorati
dormono per sempre.
                        
TOCCHI DI CAMPANA

Sulle torri
gialle,
suonano a morto le campane.

Sopra i venti
gialli,
si aprono gli scampanii.

Per un sentiero va la
morte, incoronata,
di zagare appassite.
Canta e canta
una canzone
con la chitarra bianca,
e canta e canta e canta.

Sulle torri gialle,
cessano le campane.

Il vento con la polvere
formano prue d’argento.

Traduzione di Valerio Nardoni
da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
 

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