6 novembre 2017

Alberé alberé - Federico Garcia Lorca

opera di Jose Royo
Alberé alberé - Federico Garcia Lorca
Alberé alberé
secco e verdé.

La bimba dal volto bello
sta raccogliendo le olive.
Il vento, amante di torri,
la cinge attorno alla vita.

Passarono quattro a cavallo,
sopra giumente andaluse
vestiti d’azzurro e verde,
con lunghi mantelli scuri.
“Vieni a Cordova, ragazza”.
La bambina non li ascolta.

Passaron tre bei toreri
belli asciutti di cintura,
vestiti color d’arancia
e spande d’argento antico.

“Vieni a Siviglia, ragazza”.
La bambina non li ascolta.

Quando la sera divenne
viole, e la luce diffusa,
passò un giovane che aveva
rose e mirti della luna.

“Vieni a Cordova, ragazza”.
La bambina non l’ascolta.

La bimba dal volto bello
continua a raccogliere olive,
col braccio grigio del vento
che la tiene per la vita.

Alberé alberé
secco e verdé.

Traduzione di Valerio Nardoni
da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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