6 novembre 2017

Poema della siguiriya gitana – Federico Garcia Lorca

Poema della siguiriya gitana – Federico Garcia Lorca

a Carlos Morla Vicuna

PAESAGGIO

Il campo
di olivi
si apre e si chiude
come un ventaglio.
Sull’oliveto
c'è un cielo sommerso
ed una pioggia oscura
di freddi astri.
Tremano giunco e penombra
sulla riva del fiume.
Si increspa il vento grigio.
Gli olivi
Sono carichi
di grida.
Uno stormo
di uccelli prigionieri,
che muovono le lunghissime
code nel fosco.

LA CHITARRA

Comincia il pianto
della chitarra.
Si rompono le coppe
del primo mattino.
Comincia il pianto
della chitarra.
È inutile
zittirla.
È impossibile
Zittirla.
Piange monotona
come piange l’acqua,
come piange il vento
sulla nevicata.
È impossibile
zittirla.
Piange per cose lontane.
Sabbia del caldo Sud
che chiede camelie bianche.
Piange freccia senza bersaglio,
la sera senza domani,
e il primo uccello morto
sul ramo.
Oh chitarra!
Cuore lacerato
da cinque spade.

IL GRIDO

L’ellisse di un grido
va di monte
in monte.

Dagli olivi
sarà un arcobaleno nero
sopra la notte azzurra.

Ahi!

Come un arco di viola
il grido ha fatto vibrare
lunghe corde di vento.

Ahi!

(La gente delle grotte
sporge le sue lanterne.)

Ahi!

IL SILENZIO

Ascolta, figlio mio, il silenzio.
È silenzio ondulato,
un silenzio
dove scivolano valli ed echi
e che piega le fronti
al suolo.

IL PAESAGGIO DELLA SIGUIRIYA

In mezzo a nere farfalle
va una giovinetta bruna
insieme a un bianco serpente
di nebbia.

Terra di luce,
cielo di terra.

Va incatenata al tremore
d’un ritmo che non ha fine;
con il cuore d’argento
e un pugnale nella destra.

E dove vai, siguiriya,
con un ritmo senza testa?
Che la luna raccoglierà
la tua pena di calce e d’oleandro?

Terra di luce,
cielo di terra.

DOPO CHE È PASSATA

I bimbi guardano
un punto lontano.

Le lucerne si spengono.
Alcune ragazze cieche
domandano alla luna,
e nell’aria si levano
spirali di pianto.

Le montagne guardano
un punto lontano.

E DOPO

I labirinti
che crea il tempo
si dissolvono.

(Resta solo
il deserto.)

il cuore,
fronte del desiderio
si dissolve.

(Resta solo
Il deserto.)

L’illusione dell’aurora
e i baci
si dissolvono.

Resta solo il deserto.
Un ondulato
Deserto.

Traduzione di Valerio Nardoni

da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni

Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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