2 novembre 2017

da Inno ad Artemide – Callimaco

Domenico Guidobono - Diana
da Inno ad Artemide – Callimaco

(…)
Chi mi è amico sincero faccia parte
di costoro, o divina, e possa anch'io
esser tale, signora, e avere a cuore
il canto sempre: in esso vi saranno
le nozze di Letò, vi sarai tu,
con gran rilievo e Apollo e le tue imprese,
nessuna esclusa, e i cani e gli archi e il carro
che senza sforzo, splendida, ti porta
quando a casa di Zeus tu lo dirigi.
Lì nel vestibolo Ermes Acachesio
ti viene incontro a prendere le armi
ed Apollo la preda che tu porti,
qualunque sia - così accadeva un tempo
quando non era giunto il forte Alcide -.
Ora non ha più Febo questo cómpito
in tal modo sta sempre sulla porta
l'incudine tirintia, nell' attesa
che tu giunga, portando da mangiare
qualche ricco boccone. Alle sue spalle
a non finire tutti gli dèi ridono
e la suocera più di tutti gli altri,
quando un toro grandissimo o un cinghiale
che si dibatte, carico di forza,
per le zampe di dietro trae dal carro.
E con questo discorso interessato
ti dà istruzioni, dea: Colpisci bestie
che fanno danni, in modo che i mortali
ti invochino in aiuto, come me;
lascia cerbiatti e lepri a pascolare
sulle montagne. Cosa fanno mai
cerbiatti e lepri? Guastano i cinghiali
i seminati, gli alberi i cinghiali
ed anche i buoi sono un malanno grave
per gli uomini: colpisci pure questi.
Così dicendo intorno alla gran bestia
si dà da fare con sveltezza; infatti,
quando il suo corpo fu divinizzato
sotto la quercia frigia, egli non smise
di essere vorace; ha sempre il ventre
per cui una volta contro Teiodamante,
che stava arando, suscitò una lite.
Le ninfe dell'Amnìso per te strigliano
le cerve liberate dalle cinghie
e danno loro in pasto in abbondanza
il trifoglio di crescita veloce
che hanno raccolto dal giardino di Era
- i cavalli di Zeus pure ne mangiano -,
colmano d'acqua i recipienti d'oro
perché abbiano le cerve acqua gradevole.
Alla casa del padre ti dirigi:
t'invitano egualmente al loro seggio
tutti gli dèi: tu siedi presso Apollo.
(…)
 

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