13 gennaio 2019

da “Gabriella garofano e cannella – Jorge Amado

dipinto di Fernando Botero
da “Gabriella garofano e cannella – Jorge Amado

- Via, dottore, non diamo la colpa al cinema o ai balli. Prima che esistessero, le mogli già tradivano i mariti. È una abitudine che viene da Eva e dal serpente...
- rise João Fulgencio.
Il capitano fu solidale. L’avvocato vedeva fantasmi. Anch’egli, il capitano, non assolveva una donna sposata dimentica dei propri doveri. Ma, da questo a voler incolpare il Club Progresso, i cinema... Perché non incolpare piuttosto certi mariti che neppure si accorgevano delle mogli, le trattavano come cameriere, mentre offrivano tutto, gioielli e profumi, abiti cari e lusso, alle puttane, alle prostitute che mantenevano, o alle mulatte per le quali mettevano su appartamenti? Bastava guardare lì stesso, sulla piazza: quella Gloria abbigliata meglio di qualsiasi signora; che, forse, il colonnello Coriolano spendeva tanto con la moglie?
- Ma è anche una vecchia decrepita...
- Non sto parlando di lei personalmente, ma indicando una situazione. È o non è così?
- La moglie è fatta per la casa, per allevare i figli, aver cura del marito e della famiglia...
- E le puttane per buttare i soldi?
- Chi non trovo tanto colpevole è il dentista, dopo tutto... João Fulgencio interruppe la discussione, le parole indignate del capitano avrebbero potuto offendere i fazendeiros presenti.

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