Le
parole altro non sono che i vestiti delle cose, o delle persone, o degli
avvenimenti, e anche dell’azione di governo: i proclami, il “faremo”, e delle cose fatte, realizzate, concrete;
quello, cioè, che i cittadini si aspettano affinché la loro esistenza migliori.
Ebbene,
ho provato a spogliare i fatti dei loro vestiti di parole: ho tolto un vestito
e ho visto che sotto ce n’era un altro, poi ancora un altro, un altro e un
altro ancora e poi ancora uno.
Quando
sono riuscito, finalmente, a togliere tutte le parole che nascondevano i fatti
reali, concreti, visibili, tangibili, è rimasto solo un mucchietto di polvere.
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