Antonio Donghi - Paesaggio, porto
Epilogo - Samshad AbdullaevIl campo, squarciato dalle nubi nella grande distanza,
accanto a un fiume lungo un chilometro, – le gocce
di olio nero già nel terreno di giugno. Per l’ultima volta.
Il suo braccio senza vene tra zampilli di sole sopra la tovaglia domenicale,
ma il caldo vento spinge secchi grumi di cavallo
sulla piazza pianeggiante. Chi sei tu
nel fuoco estivo? Una cicatrice sul collo muscoloso,
sogno contro i sogni, alcuni pesci di fondo,
tu cammini a piedi nudi sul pavimento a piastrelle,
sul bordo del tappeto, accanto a fragili pungiglioni,
accanto alle statuine di mongoli sul piano luccicante.
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