24 luglio 2019

da Notte – Etel Adnan

Nella Marchesini - Donna in abito rosa
da Notte – Etel Adnan

I
Ora ondate di rose stendono una coltre sulla memoria, ma resta dall’infanzia il desiderio di entrare nel cuore del tempo.
Nulla si muove. L’erba cresce diversamente dalle parole. In quelle rose, l’infinito è l’infinito.

Dal desiderio di abitare la tempesta nascono le città in fiamme. Le tracce diventano segni e il pensiero precede se stesso negli
anfratti del cervello. Sotto i vestiti, i corpi sono sempre nudi.

Le parole si sciolgono nei riflessi; ecco perché c’è un che di inutile in questa notte, in questo mio sentir mancato il fiume, nel
ritardare l’amore... la luce prende impeto nella vicinanza delle querce che coprono questo terreno, questo silenzio.

Non poter salire su una montagna, correre da un luogo all’altro, vedere che le cose migliorano per gli amici o per le nazioni,
o anche desiderare una giornata chiara, non fermare la tortura...

ma in questo tardo pomeriggio le foglie cadute erano morbide, camminarci sopra non sembrava far male per nulla, erano
amiche. Ho fatto molta strada. Quel che è successo dopo non ha importanza.

Nata in un grembo sigillato, dove la notte è origine, dirò che di tutto, anche del nulla, resta sempre qualcosa.

trad. Cristina Viti

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