19 luglio 2019

Nasrin Sotoudeh

Nasrin Sotoudeh
Nasrin Sotoudeh, una avvocatessa e attivista iraniana per i diritti delle donne di cinquantacinque anni, è stata condannata da un tribunale di Teheran a 38 anni complessivi di prigione e 148 frustate in due processi legati alla sua att
ività. A diffondere la notizia della condanna è stato il marito della donna, Reza Khandan, con un post su Facebook. L’uomo a sua volta è stato condannato a gennaio a 5 anni per aver cospirato contro la sicurezza nazionale e a un anno per propaganda anti-governativa, assieme a un altro attivista, Farhad Meisami. Le accuse nei confronti dell’attivista iraniana vanno dalla “collusione contro la sicurezza nazionale” alla “propaganda contro lo Stato”, dall’“istigazione alla corruzione e alla prostituzione” e ancora alle “apparizioni in pubblico senza hijab”. Nasrin Sotoudeh, vincitrice nel 2012 del premio Sakharov per la libertà di pensiero assegnato dal Parlamento europeo, è stata arrestata a giugno dello scorso anno dopo essere stata condannata in contumacia a 5 anni di prigione dal tribunale rivoluzionario di Teheran per spionaggio. L’avvocatessa aveva difeso donne arrestate per essersi scoperte il capo in luoghi pubblici e aveva criticato un nuovo codice penale che consente solo a un ristretto numero di avvocati di rappresentare imputati di crimini contro la sicurezza nazionale.

La condanna di Amnesty international – Immediata dopo la notizia della condanna è arrivata la reazione di Amnesty international, che ha parlato di “sentenza sconvolgente e vergognosa avvenuta dopo l’ennesimo processo irregolare”. “È sconvolgente che Nasrin Sotoudeh vada incontro a quasi quattro decenni di carcere e a 148 frustate a causa del suo lavoro pacifico in favore dei diritti umani, compresa la difesa legale di donne sotto processo per aver sfidato le degradanti leggi sull'obbligo del velo”, le parole di Philip Luther, direttore delle ricerche sul Medio Oriente e sull'Africa del Nord di Amnesty International. L’associazione ha spiegato che si tratta della pena più severa per un difensore dei diritti umani in Iran negli ultimi anni.

di Susanna Picone
fanpage.it

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