Cinque
favole politicamente scorrette
I Vangeli dei due apostoli
Tra i moltissimi apostoli che diffusero, con opere
e azioni, il Verbo del Cavaliere, due, Marcello e Cesare, furono anche gli
autori dei Vangeli che ancor oggi ci permettono di conoscerne e ammirarne la
sovrannaturale grandezza. Tra in due sacri testi esistono, è vero, delle
discrepanze che non inficiano però la sostanziale verità del racconto. I due
concordano sull’episodio del dodicenne Cavaliere che, assalito da alcuni
facinorosi senza Fede detti comunisti, li sgominò, novello Davide, lanciando
loro dei sassi e tutti colpendoli alla fronte perché la sua mano era guidata
dal Signore. Dissentono invece, ma solo per un
dettaglio, sul fatto che il Cavaliere avesse
camminato sulle acque, come Egli stesso confidò a un ristretto gruppo di
apostoli. Mentre Marcello afferma che il Cavaliere disse: «Ho camminato sulle
acque», Cesare racconta che la frase esatta fu: «Ho attraversato cattive
acque». I due evangelisti invece concordano, in tutto e per tutto, sul miracolo
del risveglio del giovinetto che, caduto in coma, tornò alla coscienza udendo
la voce del Cavaliere durante una delle sue predicazioni. Marcello e Cesare
perfettamente concordano anche sul miracolo detto della «conversione del
Sinedrio». Portato dai nemici davanti al Sinedrio per essere giudicato, il
Cavaliere fu accusato di colpe che mai aveva commesso e dovette subire pesanti
condanne. Ma, qualche tempo dopo, il Cavaliere, aiutato dall’apostolo Cesare,
riuscì a incontrare a quattr’occhi i componenti del Sinedrio e con loro
lungamente parlò facendoli illuminare dallo Spirito Santo. Alla fine non solo
venne proclamato mondo da ogni peccato, perfino da quello originale, ma alcuni
degli antichi persecutori presero a seguirlo e diventarono suoi apostoli. I
pochi reprobi del Sinedrio che continuarono satanicamente ad accusarlo ebbero vita
breve e infelice. Particolare curioso: i due evangelisti stranamente non fanno parola
del miracolo più clamoroso e conosciuto, quello della moltiplicazione dei miliardi.
Pubblicato su «Micromega», n. 2, marzo
2001.
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