4 gennaio 2018

La parte ricca della medaglia – Enzo Montano

Jean Béurad – Le Patisserie Gloppe, 1889, olio su tela. Museo Carnavalet, Parigi.
La parte ricca della medaglia – Enzo Montano
(La Pasticceria Gloppe di Béurad)

“Oggi il proletariato d’Europa e d’America passa
in rivista le sue forze mobilitate per la prima volta
come un solo esercito, sotto una sola bandiera...
Oggi i proletari di tutti i paesi si sono effettivamente
uniti. Fosse Marx accanto a me a vederlo coi suoi occhi!”.
F. Engels

Sono gli anni della torre Eiffel,
impazza la belle époque,
cento anni fa la rivoluzione,
ma in Brasile  solo adesso
si abolisce la schiavitù,
e in Cina si costruisce la prima ferrovia.
L’Italia cerca il suo impero in Abissinia,
a Chicago si impiccano anarchici innocenti,
e nel Dakota  il Wounded Knee diventa rosso
per il massacro dei pellerossa Lakota Sioux.

Sono gli anni della Seconda Internazionale Socialista,
i lavoratori d’America e d’Europa
manifestano per il primo Primo maggio,
la borghesia impaurita non sa leggere la storia
aspetta il giorno dei lavoratori come fosse guerra.
Da Parigi parte il movimento dell’ottantanove:
sciopero degli operai  a Place de la Concorde,
manifestazioni anche in Place de Republique.
La polizia impediva tutto, i sordi non sentivano:
non festa del lavoro ma spari sulla folla.
Nelle altri Capitali la festa è giorno di pace.
Monta l’onda rossa e percorre il continente,
si sente l’eco dei tumulti e le voci
che gridano “pane e lavoro”.

I borghesi, nelle domeniche di quegli anni,
preludio della Grande Guerra inesorabile,
ostentavano opulenza: feste da ballo,
concerti, corse di cavalli e dolce vita.
Un ritrovo di gran moda era una sosta
Alla Patissere Gloppe sugli Champs Elyées
Dove sfoggiare il bel vestito elegante e alla moda.

Nella stessa città e altrove, dietro la medaglia,
la massima ambizione è calmare i morsi della fame.
 

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