4 gennaio 2019

da “Gabriella garofano e cannella” – Jorge Amado

dipinto di Douglas Gray
da “Gabriella garofano e cannella” – Jorge Amado

I vassoi dei dolci e dei salatini erano arrivati, i clienti dell’aperitivo ne sarebbero stati contenti. Solo che egli, Nacib, non avrebbe potuto continuare a pagare quella fortuna alle sorelle Dos Reis. All‘ora di pranzo, con l’affluenza meno intensa di clienti, sarebbe andato all’accampamento dei retirantes. Chi sa se, in un colpo di fortuna, avrebbe trovato la cuoca? All’improvviso, la calma del pomeriggio fu interrotta da grida, da clamori. Il capitano restò con la pedina della dama fra le dita. Nacib fece un passo avanti, il clamore cresceva di intensità. Il negretto Tuisca, che vendeva i dolci confezionati dalle sorelle Dos Reis, apparve correndo, dalla parte dell’Avenida, con il vassoio in bilico sulla testa. Gridava qualcosa che non si riusciva a comprendere. Il capitano e il dottore si voltarono incuriositi, altri clienti si alzarono. Nacib vide Josuè e molte altre persone dirigersi affrettatamente verso l’Avenida. Finalmente il negretto Tuisca si fece capire:
- Il colonnello Jesuino ha ammazzato donna Sinhazinha e il dottor Osmundo. Stanno là, per terra, in un lago di sangue...
Il capitano respinse il tavolo da gioco, uscì quasi correndo. Il dottore gli tenne dietro. Nacib, dopo un attimo di indecisione, si affrettò a raggiungerli.
(…)

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