Egon Schiele - Summer Landscape
Le città invisibili – Italo Calvino
Le città e gli scambi. 5.
A Smeraldina, città acquatica, un reticolo di canali e un reticolo di
strade si sovrappongono e s’intersecano. Per andare da un posto a un
altro hai sempre la scelta tra il percorso terrestre e quello in barca: e
poiché la linea più breve tra due punti a Smeraldina non è una retta ma
uno zigzag che si ramifica in tortuose varianti, le vie che s’aprono a ogni passante non sono soltanto due ma molte, e ancora aumentano per chi alterna traghetti in barca e trasbordi all’asciutto.
Così la noia a percorrere ogni giorno le stesse strade è risparmiata agli abitanti di Smeraldina. E non è tutto: la rete dei passaggi non è disposta su un solo strato, ma segue un saliscendi di scalette, ballatoi, ponti a schiena d’asino, vie pensili. Combinando segmenti dei diversi tragitti sopraelevati o in superficie, ogni abitante si dà ogni giorno lo svago d’un nuovo itinerario per andare negli stessi luoghi. Le vite più abitudinarie e tranquille a Smeraldina trascorrono senza ripetersi.
A maggiori costrizioni sono esposte, qui come altrove, le vite segrete e avventurose. I gatti di Smeraldina, i ladro, gli amanti clandestini si spostano per vie più alte e discontinue, saltando da un tetto all’altro, calandosi da un’altana a un verone, contornando grondaie con passo da funamboli. Più in basso, i topi corrono nel buio delle cloache l’uno dietro la coda dell’altro insieme ai congiurati e ai contrabbandieri: fanno capolino dai tombini e da chiaviche, svicola per intercapedini e chiassuoli, trascinano da un nascondiglio all’altro croste di formaggio, mercanzie proibite, barili di polvere da sparo, attraversano la compattezza della città traforata dalla raggera dei cunicoli sotterranei.
Una mappa di Smeraldina dovrebbe comprendere, segnati in inchiostri di diverso colore, tutti questi tracciati, solidi e liquidi, palesi e nascosti. Più difficile è fissare sulla carta le vie delle rondini, che tagliano l’aria sopra i tetti, calano lunghe parabole invisibili ad ali ferme, scartano per inghiottire una zanzara, risalgono a spirale rasente un pinnacolo, sovrastano da ogni punto dei loro sentieri d’aria tutti i punti della città.
Così la noia a percorrere ogni giorno le stesse strade è risparmiata agli abitanti di Smeraldina. E non è tutto: la rete dei passaggi non è disposta su un solo strato, ma segue un saliscendi di scalette, ballatoi, ponti a schiena d’asino, vie pensili. Combinando segmenti dei diversi tragitti sopraelevati o in superficie, ogni abitante si dà ogni giorno lo svago d’un nuovo itinerario per andare negli stessi luoghi. Le vite più abitudinarie e tranquille a Smeraldina trascorrono senza ripetersi.
A maggiori costrizioni sono esposte, qui come altrove, le vite segrete e avventurose. I gatti di Smeraldina, i ladro, gli amanti clandestini si spostano per vie più alte e discontinue, saltando da un tetto all’altro, calandosi da un’altana a un verone, contornando grondaie con passo da funamboli. Più in basso, i topi corrono nel buio delle cloache l’uno dietro la coda dell’altro insieme ai congiurati e ai contrabbandieri: fanno capolino dai tombini e da chiaviche, svicola per intercapedini e chiassuoli, trascinano da un nascondiglio all’altro croste di formaggio, mercanzie proibite, barili di polvere da sparo, attraversano la compattezza della città traforata dalla raggera dei cunicoli sotterranei.
Una mappa di Smeraldina dovrebbe comprendere, segnati in inchiostri di diverso colore, tutti questi tracciati, solidi e liquidi, palesi e nascosti. Più difficile è fissare sulla carta le vie delle rondini, che tagliano l’aria sopra i tetti, calano lunghe parabole invisibili ad ali ferme, scartano per inghiottire una zanzara, risalgono a spirale rasente un pinnacolo, sovrastano da ogni punto dei loro sentieri d’aria tutti i punti della città.
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