fotogramma di "Moulin rouge"
Sonetto XXIV - Louise LabèNon mi condannate, Donne, se io ho amato:
se ho sentito mille torce ardenti,
mille supplizi, mille dolori pungenti :
se ho consumato il mio tempo a piangere,
ahimè! che il mio nome non sia da voi biasimato.
Se ho commesso degli errori, le pene sono già presenti,
non affilate le loro lame violente:
ma pensate che l’ Amore, al momento giusto,
senza che dobbiate scusarvi del vostro ardore di un Vulcano,
senza mostrare la bellezza d’ Adone,
potrà, se lui vuole, rendervi più innamorate:
avendo meno occasioni di me
e una più forte e singolare passione.
Ma guardatevi di essere più sfortunate (di me).
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