2 giugno 2015

L'unicorno - Rainer Maria Rilke

La vergine e l'unicorno - Domenico Zampieri detto il Domenichino, conservato a palazzo Farnese

L'unicorno - Rainer Maria Rilke

Levò la fronte, il Santo; e, repentina,
cadde dalle sue labbra la preghiera;
ché tacito avanzava il favoloso
bianco animale dalle tristi immense
pupille supplichevoli di cerva.

L'eburnea levità delle sue gambe
moveva in lene ritmo equilibrata:
pe'l manto gli scendea quasi un divino
riflesso di candore; e dalla placida
fronte polita s'appuntava - fulgido
come una torre nell'albor lunare
l'unico corno. Parea c'ogni passo
lo ergesse sempre più di contro ai cieli.

Avean le labbra sue, dalla cinerea
rosea pelurie, un tenue sogghigno,
onde scattava, più bianco tra'l bianco,
il balenìo dei denti. - Un aspirare
d'avide froge, uno sbuffar leggero.

Ma i suoi sguardi, infiniti, entro lo spazio
gittavan forme, imagini lontane,
creando azzurre fantasie di Mito.

Nessun commento:

Posta un commento