2 giugno 2015

Una bussola – Jorge Luis Borges

Tiepolo - Antonio e Cleopatra: il banchetto. Palazzo Labia-Venezia

Una bussola – Jorge Luis Borges
                                                       A Esther Zemborain de Torres


tutte le cose son parole della
lingua in cui Qualcuno o Qualcosa scrive,
notte e giorno, il garbuglio incomprensibile
che è la storia del mondo. In turba passano

Roma e Cartagine, io, tu, lui, la mia
vita che non intendo, questa pena
d'esser crittografia, enigma, caso
e tutta la discordia di Babele.

Dietro il nome sta ciò che non si nomina;
oggi ho sentito grave la sua ombra
sull'ago azzurro, lucido e leggero,

che punta al limite di un mare e un po'
somiglia a un orologio visto in sogno
un po' a un uccello che dormendo trema.

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