4 gennaio 2019

Chartles Bukowski - Factotum

Chartles Bukowski - Factotum
1.
Arrivai a New Orleans sotto la pioggia alle cinque del mattino. Mi fermai alla stazione degli autobus per un po' ma la gente mi deprimeva tanto che presi la valigia, uscii nella pioggia e cominciai a camminare. Non sapevo dove fossero le pensioni, dove fosse il quartiere povero.
Avevo una valigia di cartone che cadeva a pezzi. Una volta era stata nera ma il nero si era scrostato e sotto si vedeva il cartone giallo. Avevo cercato di rimediare spalmando di lucido nero il cartone scoperto. Ma mentre camminavo la pioggia lavava via il lucido e mi feci due belle strisce nere sulle gambe dei pantaloni passando la valigia da una mano all'altra.
Be', era una città nuova, forse mi avrebbe portato fortuna.
Smise di piovere e uscì il sole. Ero nel quartiere nero. Continuai a camminare lentamente.
«Ehi, povero bianco!».
Misi giù la valigia. C'era una mulatta seduta sui gradini della veranda. Dondolava le gambe. Non era niente male.
«Ehi, ciao, povero bianco!».
«La vuoi un po' di fica, povero bianco?».
Non dissi niente. Restai lì a guardarla.
Mi rideva in faccia. Teneva le gambe incrociate in alto e dondolava i piedi. Aveva un bel paio di gambe, portava i tacchi alti, dondolava i piedi e rideva. Presi la valigia e svoltai su per il vialetto.
Vidi la tendina di una delle finestre alla mia sinistra spostarsi leggermente. Dietro c'era una faccia nera di uomo. Assomigliava a Jersey Joe Wolcott. Indietreggiai lungo il vialetto fino al marciapiede.
La risata della mulatta mi seguì giù per la strada.

2.
Ero in una stanza al secondo piano di fronte a un bar. Il bar si chiamava The Gangplank Cafe. Dalla mia stanza vedevo le porte aperte e l'interno del locale.
C'erano facce dure in quel bar, facce interessanti. Di notte restavo nella mia stanza a bere vino e a guardare le facce nel bar mentre i soldi se ne andavano. Di giorno facevo lunghe passeggiate, senza fretta. Sedevo per ore a guardare i piccioni.
Mangiavo solo una volta al giorno per far durare di più i soldi. Trovai una tavola calda sporca con un padrone sporco, ma si faceva una colazione abbondante... frittelle, farinata d'avena, salsicce... per molto poco.

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