Diego Rivera - Dolores del Rio, 1948
da “Gabriella garofano e cannella” – Jorge Amado
(…)
Quel giorno, Josuè era arrivato più presto del solito, all’ora della siesta, con la piazza deserta. La clientela del bar si limitava a qualche commesso viaggiatore, al dottore e al capitano che disputavano una partita a dama. Enoch, per solennizzare la parificazione del collegio, aveva concesso il pomeriggio di vacanza agli alunni. Il professor Josuè aveva gironzolato per la fiera, aveva assistito all’arrivo di un numeroso gruppo di retirantes al “mercato degli schiavi”, si era trattenuto nella Cartoleria Centrale, prendeva adesso una bibita nel bar chiacchierando con Nacib:
- Una quantità di emigranti, di retirantes. La siccità sta distruggendo ogni cosa nel sertão.
Nacib si interessò: - Anche donne?
Il professore volle sapere la ragione di quell’interesse:
- Sei così assetato di donne?
- Non scherzare. La cuoca mi ha lasciato, ne sto cercando un’altra. A volte, fra questi retirantes, se ne trova qualcuna...
- Sì, qualche donna c’era. Che orrore, gente coperta di stracci, sporca, simile ad appestati...
- Più tardi vado a vedere, chi sa che non trovi qualcuna...
Malvina non appariva sul portone. Josuè non riusciva a dominare l’impazienza.
Nacib lo informò:
- La ragazza è andata sulla spiaggia. È passata poco fa con alcune sue compagne...
Josuè pagò, si alzò. Nacib rimase sulla porta del bar a vederlo allontanarsi, doveva essere bello sentire una passione così forte. Quando una ragazza non ti ricambia, la desideri ancora di più. Quella relazione sarebbe finita con il matrimonio, giorno più giorno meno... Gloria apparve alla finestra, gli occhi di Nacib brillarono di cupidigia. Se un giorno il colonnello l’avesse abbandonata ci sarebbe stata una lotta mai vista ad Ilhéus. Ma neppure così sarebbe cascata fra le sue braccia, i ricchi colonnelli non l’avrebbero lasciata...
Quel giorno, Josuè era arrivato più presto del solito, all’ora della siesta, con la piazza deserta. La clientela del bar si limitava a qualche commesso viaggiatore, al dottore e al capitano che disputavano una partita a dama. Enoch, per solennizzare la parificazione del collegio, aveva concesso il pomeriggio di vacanza agli alunni. Il professor Josuè aveva gironzolato per la fiera, aveva assistito all’arrivo di un numeroso gruppo di retirantes al “mercato degli schiavi”, si era trattenuto nella Cartoleria Centrale, prendeva adesso una bibita nel bar chiacchierando con Nacib:
- Una quantità di emigranti, di retirantes. La siccità sta distruggendo ogni cosa nel sertão.
Nacib si interessò: - Anche donne?
Il professore volle sapere la ragione di quell’interesse:
- Sei così assetato di donne?
- Non scherzare. La cuoca mi ha lasciato, ne sto cercando un’altra. A volte, fra questi retirantes, se ne trova qualcuna...
- Sì, qualche donna c’era. Che orrore, gente coperta di stracci, sporca, simile ad appestati...
- Più tardi vado a vedere, chi sa che non trovi qualcuna...
Malvina non appariva sul portone. Josuè non riusciva a dominare l’impazienza.
Nacib lo informò:
- La ragazza è andata sulla spiaggia. È passata poco fa con alcune sue compagne...
Josuè pagò, si alzò. Nacib rimase sulla porta del bar a vederlo allontanarsi, doveva essere bello sentire una passione così forte. Quando una ragazza non ti ricambia, la desideri ancora di più. Quella relazione sarebbe finita con il matrimonio, giorno più giorno meno... Gloria apparve alla finestra, gli occhi di Nacib brillarono di cupidigia. Se un giorno il colonnello l’avesse abbandonata ci sarebbe stata una lotta mai vista ad Ilhéus. Ma neppure così sarebbe cascata fra le sue braccia, i ricchi colonnelli non l’avrebbero lasciata...
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