dipinto di Eric Bowman
da “Gabriella garofano e cannella" – Jorge Amado
Il dentista era scapolo, giovane, dal cuore disoccupato, se la donna lo
aveva trovato somigliante a san Sebastiano, che colpa ne aveva, non era
neppure cattolico, aveva formato con Diogenes la coppia dei protestanti
della città...
- Dottor Mauricio, non era neppure cattolico.
- Perché non ha pensato, prima di accoppiarsi con una donna sposata, all‘onore immacolato del marito? - insistette violentemente l’avvocato.
- La femmina è tentazione, è il demonio, fa perdere la testa all‘uomo.
- E tu pensi che lei si gettò così nelle braccia del dentista? E lui non ha fatto niente, povero innocente?
La discussione fra i due intellettuali - l’avvocato e João Fulgencio, uno solenne e aggressivo, difensore fanatico della morale, e l’altro bonaccione e scherzoso, amico delle battute e dell’ironia, che non si capiva mai quando parlasse seriamente - appassionava tutti i presenti. Nacib godeva nell’ascoltare una discussione di quel genere. Ancor più perché erano presenti, e potevano partecipare, il dottore, il capitano, Nhô Galo, Ari Santos... No, João Fulgencio non pensava che Sinhazinha si fosse buttata fra le braccia del dentista. Che l’uomo le avesse rivolto complimenti galanti, era fuor di dubbio. Ma - domandava - non è poi questo il più piccolo dovere di ogni buon dentista? Essere un po' galante con le clienti impaurite per i ferri, il trapano, la poltrona da incubo? Osmundo era un buon dentista, fra i migliori di Ilhéus, chi avrebbe potuto negarlo? E chi avrebbe potuto negare il terrore che ispirano i dentisti? Ci vogliono le belle frasi per creare un ambiente, scacciare la paura, ispirare confidenza.
- Dovere del dentista è curare denti e non recitare poesie alle belle clienti, amico mio. È ciò che dico e ridico: certi costumi depravati di terre decadenti tentano di dominarci... La società di Ilhéus comincia ad assorbire veleno, dirò di più, ad assorbire fango dissolutore...
- Dottor Mauricio, non era neppure cattolico.
- Perché non ha pensato, prima di accoppiarsi con una donna sposata, all‘onore immacolato del marito? - insistette violentemente l’avvocato.
- La femmina è tentazione, è il demonio, fa perdere la testa all‘uomo.
- E tu pensi che lei si gettò così nelle braccia del dentista? E lui non ha fatto niente, povero innocente?
La discussione fra i due intellettuali - l’avvocato e João Fulgencio, uno solenne e aggressivo, difensore fanatico della morale, e l’altro bonaccione e scherzoso, amico delle battute e dell’ironia, che non si capiva mai quando parlasse seriamente - appassionava tutti i presenti. Nacib godeva nell’ascoltare una discussione di quel genere. Ancor più perché erano presenti, e potevano partecipare, il dottore, il capitano, Nhô Galo, Ari Santos... No, João Fulgencio non pensava che Sinhazinha si fosse buttata fra le braccia del dentista. Che l’uomo le avesse rivolto complimenti galanti, era fuor di dubbio. Ma - domandava - non è poi questo il più piccolo dovere di ogni buon dentista? Essere un po' galante con le clienti impaurite per i ferri, il trapano, la poltrona da incubo? Osmundo era un buon dentista, fra i migliori di Ilhéus, chi avrebbe potuto negarlo? E chi avrebbe potuto negare il terrore che ispirano i dentisti? Ci vogliono le belle frasi per creare un ambiente, scacciare la paura, ispirare confidenza.
- Dovere del dentista è curare denti e non recitare poesie alle belle clienti, amico mio. È ciò che dico e ridico: certi costumi depravati di terre decadenti tentano di dominarci... La società di Ilhéus comincia ad assorbire veleno, dirò di più, ad assorbire fango dissolutore...
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