Vincent Van Gogh - Il meriggio (la_siesta), 1890, olio su tela 73 x 91 cm, Musée d'Orsay
Agosto - Enzo Montano
Rovente l’alito dello scirocco
ordina il sole immobilità e silenzio
immobili le argentee foglie dell’ulivo,
immobili le spesse foglie di fico.
La gialla immensità delle stoppie
e i rossi fiori d’oleandro
testimoniano gli ultimi canti di cicala
prima del silenzioso autunno.
Ammutolisce il pomeriggio
l’afa ruba residui di pensiero
rivoli salmastri percorrono le schiene
all’ombra delle finestre chiuse,
fuori la luce fonde le strade.
Il generale dello Zenit intima il silenzio,
tace il mare, tace lo scirocco, tace la cicala.
Quando le ombre diventano oblique
i giochi di bimbi rompono le righe.
Milioni di stelle scintillanti innalzano
l’arrogante inno alla notte.
Lo scirocco torna a respirare
il suo alito rovente di cannella e menta
di mirto rosmarino resina e sale.
Lento il sonno si insinua nella notte
illusione di pace che non si compie
fino al respiro del primo mattino.
E ancora un incendio all’alba
ancora un giorno rovente senza scampo
di questo inutile agosto
che brucia senza riscaldare.
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