12 agosto 2021

Sguardo – Enzo Montano

dipinto di Nelina Trubach-Moshnikova
Sguardo – Enzo Montano

Guardano i tuoi occhi cose che non vedo
parli con me ma taci le parole
vaghi in un Altrove dove non mi vedi
perché io non ci sono.
Danzi tra i mercanti dell’oriente
mentre ti offrono opale colorato
per il tuo bel collo,
ambra del baltico per i morbidi lobi
e vaghe promesse di dolci praterie.

Quelle vaste praterie
dove insieme abbiamo camminato
altri mercanti adesso le percorrono

I riverberi del tardo autunno che vedo
attraverso i vetri sbeccati
di una finestra verso est
rimbalzano sul mare
mi inondano come un tempo mi inondavano
i tuoi sguardi delle tante luci
come attraversassero i colori dell’opale
io non so distinguere il tuo pensiero.
Io non so se tu ci sei.
Io non so chi tu sei.
Non so se è lontananza,
distrazione oppure oblio.

Un’altra carovana ti porta lontano.
Non ci sei,
non sento la tua voce,
non lo sguardo caldo
né il respiro,
nemmeno il profumo della tua pelle…
Sei solo musica lontana
in deserti sconosciuti dell’oblio.
Musica lontanissima
e fievole che si disperde.

Nulla mi trattiene
in questo luogo desertificato
senza più colori e suoni
voci, speranze e sensazioni.
Nella luce obliqua d'ametista
apro la vecchia finestra
dispiego le ali e volo.
Tu nell’allegria della nuova carovana
di mercanti con le maschere,
adornata di vesti di seta damascata
e una preziosa cavigliera
in una sosta danzi l’ossequio al tuo signore
che passeggia sul tuo corpo.
Io nel Non so Dove
con lo sguardo sulla vibrazione
delle cinque del mattino
e poi lungo il cammino lento delle ore
il silenzio scintillante del nulla
.

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