dipinto di Henry Asencio
Ore dorate – Enzo Montano
In quei giorni gli scrigni erano ricolmi
cadevano i gioielli ai bordi dell’alcova,
nella stanza del limone alla finestra
si udivano sospiri e tintinnio d’argento;
corpi avvinti nel presente immaginavano
itinerari d’ametista in paesi profumati
nella luce di una piovosa primavera
riflessa sull’annunciazione di Leonardo.
Erano ore d’oro e cesti colmi di frutti dolci.
Erano miele menta mirto e caprifoglio.
Era il sapore dell’ambrosia fino alla sera.
Non eterna sera giacché il saccheggio
disperde ogni bottino in mille rivoli
non ha più valore quel che era tesoro inestimabile.
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