Sorriso - Enzo Montano
Sorriso e sguardo
inganno e tradimento.
Sorriso
del colore del sole
del mare e anche del cielo.
Sguardo
come la Gorgone,
ammalia, pietrifica
e polverizza
senza pietà alcuna.
Inganno.
Regale quanto la bellezza
profumato più della rosa
effimero come un miraggio
nello zenit del deserto.
Indossa una maschera
un sorriso di finta pietà.
In un borsa capiente
depone con sapienza
menzogne, egoismo, finte parole
e tradimenti a volontà.
Ha delle carte tra le mani
le sfoglia come petali di margherita
ogni tanto ne getta via una
quella non più utile,
la getta e la calpesta:
quella carta è sempre la stessa.
Tradimento.
Incede danzante
travestita di Giustizia.
Giudice integerrimo
soppesa quello che non vede
e stabilisce le pene,
indossa poi la maschera del boia
e sotto il braccio ostenta la condanna:
una cesta con trenta coltelli.
Il gallo canta trenta volte
e trenta volte cento sono le ferite.
Mentre affonda l’ultima lama
scaglia un sorriso come pietra
i suoi capelli mutano in serpenti.
Giustizia solleva la condanna
la pesante lama taglia il collo
di un corpo ormai già morto,
dal sangue spunta un bel fiore
il rosso geranio
di tutte le stagioni.
Danzando al suono di un liuto
si allontana col bottino
e il suo sorriso
leggero come il vento
del colore del sole
del mare e anche del cielo.
Nei due piatti della bilancia
Giustizia ha deposto la mia testa
sopra trenta monete d’oro
assieme alla protervia
e altre menzogne.
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