6 settembre 2017

A Helsinki non ci sono le luci al neon - Merja Virolainen

A Helsinki non ci sono le luci al neon - Merja Virolainen

A Helsinki non ci sono le luci al neon,
non una macchina, non una pizzeria!
In città vedo solo espressioni, spalle,
i tuoi occhi lì
dove l’ombra di un tiglio sul Corso Esplanaadi
all’improvviso scura fuori
mentre una nuvola si sposta su.

Qui un salice piangente flette i suoi capelli
nelle acque della baia di Toolo,
i giunchi garriscono al tocco dell’onda,
l’acero fiorisce sulla via di casa
contro un terso cielo azzurro.
Dolce città!

Qui vedo solo te, sempre te
come nella taverna in una foresta di amici
il falò avvampa tra noi,
come anche il silenzio si assottiglia in Biblioteca
quando, in un attimo di luce, veniamo incontro
l’un l’altro
come Petrarca con Laura.

Perché vedere le luci al neon, le macchine, le pizzerie?
Non mi mancano: non riesco a bucarle con lo sguardo.
Povera me! Forse terrei anche la torre Eiffel
come una semplice colonna del letto!
Solo la bramosia mi rende esistente,
tutto il senso è desiderio!

Traduzione di Viola Parente-Capkovà. Poesia n. 196, luglio/agosto 2005

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