6 settembre 2017

La bellezza della sposa – dal Cantico dei Cantici

opera di Michael & Inessa Garmash
La bellezza della sposa – dal Cantico dei Cantici

Lo Sposo 
Bella, tutta sei bella, amica mia,
non c'è difetto in te.
Vieni con me dal Libano, sposa mia,
vieni, vieni dal Libano.
Scendi dalla vetta dell'Amana,
dalle cime del Senir e dell'Hermon,
dalle tane dei leoni,
dai monti dei leopardi.
Mi hai fatto impazzire, sposa mia, sorella,
con un solo sguardo mi hai fatto impazzire,
con una sola perla del tuo collo.
Come è dolce il tuo amore, sposa mia, sorella,
più inebriante 'del vino è il tuo amore
e la fragranza del tuo profumo
il più soave degli aromi.
Stillano miele le tue labbra, sposa mia,
miele e latte la tua lingua
e profumo del Libano impregna le tue vesti.
Tu sei un giardino recinto, sposa mia, sorella,
una sorgente chiusa, una fonte sigillata.
I tuoi germogli un orto di melograni,
di alberi con frutti squisiti
di fiori di Cipro, di nardo,
nardo e croco, cannella e cinnamomo,
di tutti gli alberi d'incenso,
di mirra e d'aloè
con gli aromi più delicati.
Una fontana di giardino,
una polla d'acqua viva,
un ruscello che scende dal Libano.

La Sposa
Levati aquilone, vieni austro,
spira nel mio giardino,
cola il tuo balsamo.
Entri il mio amore nel suo giardino
a gustare la delizia dei suoi frutti.

Dal Canto dei Cantici, in Carlo Cappucci, Canzoniere dell’amore coniugale, Edizioni Cappelli
 

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