26 agosto 2019

Ballata di un giorno di luglio – Federico Garcia Lorca

Vincent van Gogh - Plain Near Auvers, 1890
Ballata di un giorno di luglio – Federico Garcia Lorca

Campani d'argento
portano i buoi.
Dove vai, bambina
di sole e di neve?

Vado per margherite
sul prato verde.

Il prato è molto lontano
e hai paura.

Né l'airone né l'ombra
teme il mio amore.

Teme il sole, bambina,
di sole e di neve.

Se ne andò dai miei capelli
ormai per sempre,

Chi sei, bianca bambina?
Di dove vieni?

Vengo dagli amori
e dalle fonti.

Campani d'argento
portano i buoi.

Che cos'hai in bocca
che prende fuoco?

La stella del mio amore
che vive e muore.

Che cosa porti nel cuore
così leggero e fine?

La spada del mio amore
che vive e muore.

Che cos'hai negli occhi,
nero e solenne?

I miei tristi pensieri
che mi feriscono.

Perché porti un mantello
nero di morte?
Ahi, sono la vedovella
triste e senza beni,

del conte dell'Alloro
degli Allori!

Chi cerchi qui,
se non ami nessuno?

Cerco il corpo del conte
degli Allori.

Tu cerchi l'amore,
vedovella perfida?
Tu cerchi un amore
che forse trovi.

Stelle del cielo
sono i miei desideri,
dove troverò il mio amante
che vive e muore?

È morto nell'acqua,
bambina di neve,
coperto di nostalgie
e di garofani.

Ah, cavaliere errante
dei cipressi,
una notte di luna
la mia anima t'offre.

Ah Isis sognatrice.
Bambina senza miele,
tu che in bocca di bambini
versi il racconto.
T'offro il mio cuore.
Cuore tenue,
ferito dagli occhi
delle donne.

Cavaliere galante,
resti con Dio.
Vado a cercare il conte
degli Allori.

Addio, signorina,
rosa dormiente
tu vai per amore
e io alla morte.

Campani d'argento
portano i buoi.

Il mio cuore sanguina
come una fonte.

Luglio 1919

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