dipinto di Laszlo Gulyas
Sonetti a Orfeo – Rainer Maria Rilke 1, 5
Non innalzate lapidi. Che la rosa soltanto
fiorisca ogni anno in suo onore.
Perché questo è Orfeo. La sua metamorfosi
nell’uno e nell’altro. Non serve cercare
altri nomi. Una volta, per sempre,
è Orfeo se vi è canto. Viene e va.
Non è già molto se al calice di rosa
pochi giorni talvolta sopravvive?
Oh quanto deve dileguare, perché voi comprendiate!
Anche se del suo svanire lui stesso si sgomenta.
Quando la parola sopravanza l’esser qui,
egli è ormai dove voi non lo seguite.
La grata della lira non trattiene le sue mani.
E il suo obbedire è già superamento.
traduzione di Sabrina Mori Carmignani
da Rainer Maria Rilke, la gioia degli angeli a cura di Gio Batta Bucciol
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
Non innalzate lapidi. Che la rosa soltanto
fiorisca ogni anno in suo onore.
Perché questo è Orfeo. La sua metamorfosi
nell’uno e nell’altro. Non serve cercare
altri nomi. Una volta, per sempre,
è Orfeo se vi è canto. Viene e va.
Non è già molto se al calice di rosa
pochi giorni talvolta sopravvive?
Oh quanto deve dileguare, perché voi comprendiate!
Anche se del suo svanire lui stesso si sgomenta.
Quando la parola sopravanza l’esser qui,
egli è ormai dove voi non lo seguite.
La grata della lira non trattiene le sue mani.
E il suo obbedire è già superamento.
traduzione di Sabrina Mori Carmignani
da Rainer Maria Rilke, la gioia degli angeli a cura di Gio Batta Bucciol
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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