23 dicembre 2016

La strada perduta – Grazia Fresu

opera di Francine Van Hove

La strada perduta – Grazia Fresu

Come potrò raccontarlo, amica,
questo tuo dolore di serpente avvelenato
di strada perduta di gorgo infido e oscuro?
Mi schianta il ricordo di te
l’azzurro del tuo sguardo
sull’orlo dei tuoi dissolti amori
sulla voragine dell’abbandono,
mi schianta il tuo rinchiuso presente
la tua paura che grida
nel buio tetro dei viali smorti
nell’eco delle stanze nemiche,
eppure c’era il tuo sorriso un tempo
la tua ironia ricamata sulla tragedia
le tue parole esatte
con cui inchiodavi al suo delirio il mondo,
c’era la gioia condivisa le lacrime asciugate
col dorso generoso della mano,
la bellezza nata da noi fiore scarlatto
che sorprendeva il giorno,
eppure c’era la nostra luna di sorelle
dove tutte le maree s’innalzavano
per poi scoprire la riva
di conchiglie sfibrate e stelle rosse
e quel nostro discorso continuo affiatato magico
che ci legava come le barche alle bitte del porto
e c’erano i libri che leggevamo
nei percorsi dell’attenzione
le parole scritte per vivere
per scavalcare il vuoto per guarire.
So che ti tremano le mani ora
che come sempre ti trema il cuore
e ti cadono di dosso i desideri i progetti i sogni,
la tua collana di perle disfatte
si perde nel tuo grembo e io non so
questa volta riallacciarla al tuo collo.

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