14 dicembre 2016

Pensavo fosse #lavoltabuona - e.m.

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Pensavo fosse #lavoltabuona - e.m.


Dopo i più fantasmagorici 1000 giorni del più strabiliante governo della Repubblica Italiana (Parlamentare, non presidenziale come qualcuno ha fatto credere);

dopo 1000 giorni del miglior governo della galassia, invidiato anche dall’impero galattico il cui imperatore supremo ha mandato una delegazione in missione per capire come si fa a distruggere una repubblica e i suoi equilibri;

dopo le migliori riforme possibili varate, che neanche a Utopia avevano mia immaginato;

dopo la scuola più buona di tutti i pianeti, a parte la Nutella (con olio di palma);

dopo la migliore riforma del lavoro di cui mai classe operai abbia beneficiato fin dai tempi della rivoluzione industriale;

dopo la migliore legge elettorale possibile sulla quale, in maniera irrituale per la natura stessa della legge, il governo pose la questione di fiducia, e invidiata dall’intero globo terracqueo al punto che, appena varata, davanti a Palazzo Chigi si sono formate file di ambasciatori delle altre nazioni che si prostravano per poterla copiare e adottarla nei rispettivi Paesi;

dopo aver messo, finalmente, nella condizione di non nuocere le caste di ogni genere e tipo, i poteri forti, la sinistra perdente e quella vincente, i parrucconi, i professoroni, i partigiani, gli operai, i gufi di qualsiasi latitudine della geografia politica;

dopo le inenarrabili meraviglie del governo raccontate da un giovanotto che spuntava dalla televisione in ogni momento della giornata e, in autunno, anche da tutti gli sportelli e dai tiretti dei mobili di casa;

ho scoperto, ascoltando uno scorcio della dichiarazione di voto alla fiducia del Governo Gentiloni (definito governo di responsabilità perché, evidentemente, il precedente era di irresponsabilità) fatta dal capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, che l’Italia (la stessa nazione, badate, governata dallo strabiliante rottamatore) dovrà affrontare, delle emergenze riguardanti importanti questioni lasciate aperte dal precedente governo (quasi identico all’attuale) e cioè: la disoccupazione, la ricostruzione, le tensioni sociali, l’immigrazione e, udite udite, varare una nuova legge elettorale (sic!!!!!!!!!!!!!!!!!!)!!!!!!!

Sono io che non capisco più la politica, e nemmeno i limiti del buon senso, o loro a vivere in un mondo dove, per esempio, si può dichiarare una quarantina di volte che in caso di sconfitta al referendum si sarebbero non solo dimessi ma ritirati dalla politica (Renzi, Boschi, Carbone, Fedeli) e rimanere senza vergogna non solo a guidare il maggior partito italiano ma addirittura sui banchi del governo?

Pensavo fosse #lavoltabuona

14 dicembre 2016

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